e. Preghiere per l'iconografo

Liberamente tratto dall'Inno alla carità di San Paolo (I Cor 13,1-13)

L’iconografo è magnanimo,

è benigno l’iconografo, non è invidioso, l’iconografo non si vanta, non si gonfia,

non manca di rispetto,

non cerca il suo interesse,

non si adira, non tiene conto del male ricevuto,

non gode dell'ingiustizia,

ma si compiace della verità; tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta


(un buon esame di coscienza è anche quello di mettere il proprio nome al posto del termine 'carità' o di 'iconografo')



Dalla Lettera ai Romani (cap. 12)

"1 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. 2 Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.

3 Per la grazia che mi è stata concessa, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto è conveniente valutarsi, ma valutatevi in maniera da avere di voi una giusta valutazione, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. 4 Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, 5 così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri. 6 Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. […]7 chi ha un ministero attenda al ministero; chi l'insegnamento, all'insegnamento; […]. Chi dà, lo faccia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le compia con gioia.

9 La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; 10 amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. 11 Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. 12 Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, 13 solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità.

14 Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. 15 Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. 16 Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un'idea troppo alta di voi stessi".


Preghiera 1

Insegnami, Signore, ad usare bene il tempo, che mi dai per lavorare,

e ad impiegarlo senza perderlo.

Insegnami a far tesoro degli errori passati, senza cadere nello scrupolo che logora.

Insegnami a prevedere la stesura della mia icona senza che io mi tormenti,

ad immaginare la mia opera senza affliggermi se nasce diversamente.

Insegnami ad abbinare la rapidità con la lentezza,

la serenità col fervore, lo zelo con la pace.

Insegnami ad iniziare la mia opera perché è qui dove io mi sento più debole.

Aiutami all'apice del mio lavoro a tenere stretto il filo della mia tensione

e soprattutto colma Tu i vuoti della mia opera.

Signore, nell'opera delle mie mani lascia una Tua grazia

per parlare agli altri e un mio difetto per parlare a me stessa.

Mantieni in me la speranza della perfezione,

senza la quale io perderei coraggio.

Mantieni in me l'impotenza della perfezione,

senza la quale mi perderei nel mio orgoglio.

Purifica il mio sguardo: quello che faccio male non è certo che sia male

e quello che faccio bene non è certo che sia bene.

Signore, non farmi mai dimenticare

che qualsiasi sapere è vano eccetto dove c'è fatica.

Ogni lavoro senza amore si sperpera e ogni amore è vano se non mi lega

a me stessa, agli altri e alle altre.

Tu, Signore, insegnami a pregare

con le mie mani, le mie braccia e tutte le mie forze.

Ricordami che l'opera mia Ti appartiene

e che sono libera di restituirtela donandola.

Se lo faccio per profitto io marcirò in autunno come un frutto dimenticato.

Se lo faccio per piacere agli altri appassirò alla sera come un fiore.

Ma se lo faccio per amore del bene, io dimorerò nel bene.

E' già il momento di realizzarla nel bene per la Tua Gloria. Amen.

Preghiera 2 (prima di dipingere l'icona) - versione breve

O Divino Maestro,

fervido artefice di tutto il creato,

illumina lo sguardo del Tuo servitore,

custodisci il suo cuore,

reggi e governa la sua mano,

affinché degnamente e con perfezione

possa presentare

la Tua immagine per la gloria, la gioia e la bellezza

della Tua Santa Chiesa.

Il testo integrale della precedente preghiera è tratta da "Ermeneutica della pittura"di Dionisio da Furnà, Ed. Fiorentino, pp. 7-8:

"Signore Gesù Cristo Dio nostro, che indescrivibile esisti nella natura della deità e per la salvezza dell’uomo misteriosamente t’incarnasti nel seno della Vergine Maria Madre di Dio; o Tu, che ti sei degnato di essere circoscritto [...] Dio, Signore di tutto, illumina ed istruisci l’anima, il cuore e l’intelletto del tuo servo e dirigi le sue mani nel dipingere in modo irreprensibile e perfetto l’immagine tua e della immacolata Madre e di tutti i tuoi santi, per la gloria tua e per l’allegrezza e bellezza della tua Santa Chiesa e per la remissione dei peccati di coloro che venerano e baciano con devozione queste icone e che riferiscono l’onore all’originale; liberalo da ogni diabolica influenza in modo che progredisca in tutti i tuoi comandamenti, per intercessione della tua Immacolata Madre, del santo glorioso apostolo ed evangelista Luca e di tutti i santi. Amen".